LA VITA INTERNAZIONALEIl movimento rivoluzionario macedonoIn Italia se ne hanno soltanto vaghe conoscenze. Rivoluzione Liberale pubblica il più importante e il più chiaro documento del comitato centrale dell'organizzazione rivoluzionaria macedone, documento ignorato naturalmente da tutti i "tecnici" di politica estera dei nostri quotidiani. Ecco il testo integrate del manifesto: FRATELLI MACEDONI! La Macedonia, nelle sue frontiere geografiche naturali tra la Mesta, i monti Car, il massiccio del Rodope, il Drin, il lago d'Oerido, il monte Gramos, la Bistritza e il Mar Egeo, con una superficie di circa 65.000 chilometri quadrati, irrigata dai fiumi Mesta, Struma, Vardar, Drin e Bistritza; dotata delle più diverse ricchezze naturali e di un clima favorevole; con la sua popolazione etnicamente varia che si eleva a 2.302.000 abitanti; con una situazione strategica ed economica al centro dei Balcani tra i bacini del Danubio, dei Mari Egeo e Adriatico, ha tutti i diritti e le condizioni necessarie per essere politicamente indipendente, formando uno Stato indipendente che si autogoverna, che potrebbe divenire il legame economico e politico tra i popoli e gli Stati della penisola balcanica. Le lotte secolari del popolo macedone contro il dominio del proprio territorio da parte di una sola razza e contro la tirannia usata da questa verso le altre razze che abitavano la Macedonia; la resistenza che questo popolo oppose alla politica snazionalizzatrice degli Stati che dominarono la Macedonia o con essa confinarono; la parte che essa ebbe in tutte le insurrezioni e in tutti i movimenti rivoluzionari; l'aiuto da lei prestato ininterrottamente, nelle guerre balcaniche, agli Stati che avevano dichiarato di combattere per la libertà e il diritto di autodeterminazione dei popoli balcanici - tutto questo prova in modo evidente i diritti e la coscienza politica che il popolo macedone possiede per formare una unità politica autonoma nei Balcani. Ispirata e sorretta da tale coscienza politica, l'Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone (O. R. I. M.), da 30 anni è a capo di una energica lotta rivoluzionaria per la libertà della Macedonia. Questa lotta, diretta dai fattori di politica internazionale e balcanica da un lato, e dall'elemento etnico preponderante nell'organizzazione dall'altro, ha posto vari problemi tattici, servendosi di mezzi diversi. Per molto tempo il popolo Macedone, confidando nelle aspirazioni di libertà per la Macedonia che grandi e piccoli Stati europei e balcanici potessero nutrire, si era rivolta a loro, attendendo dal loro intervento la propria liberazione. Per questa fede l'O. R. I. M. aveva attivamente lavorato perché giungesse alle orecchie dei futuri liberatori la voce del Macedone ridotto in servaggio; per attirarne l'attenzione; per provocarne l'intervento; per conquistare la libertà della Macedonia, approfittando delle loro rivalità politiche. L'esempio del riscatto della Serbia, della Grecia, del Montenegro, della Romania e della Bulgaria seduceva e incoraggiava. In accordo con la tattica adottata dalla lotta rivoluzionaria macedone, i mezzi erano sopratutto colpi parziali e isolati contro il potere dominante e contro gli interessi stranieri in Macedonia. La stessa insurrezione di S. Elia nel 1903, il maggiore e più imponente sforzo macedone, non poteva contare sulle proprie forze per conquistare la libertà della Macedonia, ma voleva forzare l'opinione pubblica europea e la diplomazia internazionale affinché risolvessero finalmente la questione macedone. Non si parlò mai di una vera azione rivoluzionaria, macedone o balcanica, in massa, su grande scala, che potesse contare su se stessa per conquistare la libertà macedone. I risultati dell'intervento europeo dopo l'insurrezione di S. Elia, espressi per mezzo di riforme ipocrite, che tendevano piuttosto a ristabilire e affermare il dominio turco in Macedonia, che a procurarle la libertà, disillusero il popolo macedone. Tale delusione rafforzò nelle file dell'O. R. I. M. il movimento che, fidando nella missione liberatrice dei piccoli Stati balcanici, cercava di provocare il loro intervento militare. La guerra balcanica che determinò lo smembramento della Macedonia a Bucarest nel 1913 e la guerra europea con i conseguenti trattati di Parigi che spezzettarono il corpo vivo della Macedonia e lo divisero tra gli Stati finitimi, uccisero definitivamente la fede del popolo macedone nella missione liberatrice della politica interventista delle grandi Potenze europee e dei piccoli Stati balcanici. I trattati di Berlino (1878), Bucarest (1913) e Parigi (1919) convinsero anche gli increduli che gli Stati europei piccoli e grandi perseguono unicamente la loro politica egoista per cui la libertà e l'esistenza della Macedonia costituiscono una moneta di scambio. Perciò finché questi Stati saranno amministrati da governi che sosterranno la politica conquistatrice e imperialista di questi trattati o, in altre parole, saranno guidati da governi che non pongono come base della loro politica interna ed esterna, il diritto di autodeterminazione dei popoli, il popolo macedone non può attendere da essi alcun soccorso per la sua liberazione. Tenendo conto di questo fatto storico, l'O. R. I. M. giunge alla ferma e decisiva conclusione che per la libertà della Macedonia, essa può contare soltanto sui movimenti progressivi e rivoluzionari estremi dell'Europa, in lotta contro la politica imperialista dei loro governi, contro i trattati di pace esistenti, per il diritto di autodeterminazione dei loro popoli e dei popoli stranieri. Ecco perché l'O. R. I. M. dichiara che, nell'interesse della libertà macedone, darà il suo appoggio a tutti coloro che nei Balcani lottano contro la politica di conquista dell'imperialismo europeo coalizzato sia apertamente, sia con la mediazione dei governi balcanici. I governi balcanici però non sono soltanto gli strumenti dell'imperialismo europeo; ma applicano pure la loro propria politica nazionalista e guerrafondaia. Grazie a questa politica imperialista in Europa, nazionalista e conquistatrice nei Balcani, la Macedonia esaurita da 5 secoli di schiavitù, devastata da 3 guerre, è nuovamente asservita e divisa fra i tre Stati balcanici: Serbia, Grecia e Bulgaria. Nessun governo balcanico pensa alla liberazione e alla riunione delle membra lacerate della Macedonia; nessuno pensa o agisce per il diritto di autodisposizione del popolo macedone in una unità politica indipendente; nessuno vuol dare i diritti previsti ai trattati di pace per i Macedoni ridotti schiavi, favorendo il loro sviluppo culturale come minorità nazionali. Per queste cause l'O. R. I. M. è costretta a dichiarare che la politica di tutti i governi balcanici attuali è ostile all'esistenza politica indipendente della Macedonia. L'organizzazione lotterà energicamente con tutti i mezzi permessi dalla rivoluzione contro la politici di conquista di questi governi verso la Macedonia e il popolo macedone. Inoltre per evitare qualsiasi oscurità o malinteso, l'O. R. I. M. dichiara che non può disinteressarsi affatto della politica estera e interna degli Stati balcanici, specialmente della Serbia, della Grecia, della Bulgaria che dominano parti considerevoli del territorio e del popolo macedone. Per quanto riguarda la Grecia, l'O. R. I. M. lotterà contro ogni tentativo di restaurazione della monarchia - espressione dell'ultra-imperialista politica greca - che contro ogni governo fautore dell'attuale smembramento della Macedonia, cerchi di snazionalizzare la popolazione della Macedonia greca e di cambiare con la violenza la composizione etnografica della regione, scacciando la popolazione indigena per sostituirla con coloni d'Asia Minore e di Tracia. Per quanto riguarda la Jugoslavia l'O. R. I. M. lotterà accanitamente contro tutti i governi di Belgrado, senza distinzione di partiti, che sostengano l'attuale politica serba di centralismo arbitrario, la snazionalizzazione e l'oppressione non solo del popolo Macedone, ma anche dei popoli della Croazia, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro, Kossovo, la Voivodina, la Slovenia e la Dalmazia, tanto più che questa politica, favorita da alcuni Stati europei, mira a nuove conquiste di territorio straniero a danno dell'Albania e della Macedonia greca e bulgara. L'O. R. I. M. dichiara che, nelle lotte nazionali interne della Jugoslavia, rimarrà a fianco di tutti i popoli oppressi, in lotta contro i governi di Belgrado per un decentramento democratico e per la riorganizzazione federativa della Jugoslavia. Per quanto riguarda la Bulgaria, l'O. R. I. M. dichiara che, malgrado tutti i sacrifici che il popolo bulgaro ha compiuto ed è pronto a compiere per la libertà e l'indipendenza della Macedonia, l'attuale governo bulgaro di Tsankoff segue, nonostante i sentimenti e gli interessi del suo stesso popolo una politica apertamente anti-macedone e anti-bulgara, una politica apertamente serbofila che non soltanto tende a perpetuare lo smembramento della Macedonia, ma prepara ancora nuove trasformazioni territoriali a suo danno. L'Organizzazione avverte i popoli di Macedonia, Jugoslavia, Bulgaria, Grecia e Tracia che il governo di Belgrado, fondandosi sugli accordi con alcuni Stati europei per lo smembramento di Croazia, Albania e Grecia, si prepara ad estendere la sua politica di conquista verso Scodra e Salonicco, spingendo il Governo di Sofia verso Cavala e minacciandolo, nel caso contrario, di occupare le regioni bulgare di Pernik e Kustendil. Pare che il governo di Tsankoff sia stato sedotto da questi miraggi imperialisti, sussurrati dalle sirene di Belgrado. Egli cerca di distruggere l'O. R. I. M. e il movimento rivoluzionario macedone che appaiono come i più seri ostacoli alla realizzazione di queste intenzioni criminali. Mentre il governo di Belgrado prepara ed infiamma la guerra civile in Albania, il governo di Tsankoff cerca di annientare l'O. R. I. M. Gli arresti, in Bulgaria, di alcune centinaia di Macedoni sospettati d'appartenere o di simpatizzare col movimento liberatore macedone; la proibizione della stampa legale dell'Emigrazione Macedone in Bulgaria che difende l'azione liberatrice della Macedonia; la premura del Governo di Sofia nell'attaccarsi ai più importanti leaders del movimento rivoluzionario macedone per arrestarli e mandarli in Serbia come vittime espiatorie del nuovo corso della politica di conquista di Bulgaria e Serbia, sono le ultime prove impressionanti della politica traditrice del governo di Sofia. L'O. R. I. M. conosce l'origine di questa politica serba e bulgara. La debolezza del governo di Belgrado all'interno del Paese lo costringe a sacrificare gli interessi del popolo caduto in favore dell'Italia (Fiume e la costa adriatica) e a cercare un compenso a spese dell'Albania e della Macedonia greco e bulgara. La debolezza interna del governo di Sofia lo rende incapace di resistere alle minacce di Belgrado e davanti al pericolo dell'occupazione di Pernik e Kustendil da parte dei serbi, è pronto ad allearsi di buon grado alla politica serba che punta su Salonicco, sperando un compenso verso Cavala. In tal modo non soltanto sono sacrificati gli interessi della Macedonia e della Tracia, ma anche gli interessi della Bulgaria, la Jugoslavia e tutti i popoli balcanici sono minacciati. Le cause fondamentali della debolezza del governo di Sofia sono dovute al suo isolamento delle masse del popolo e all'animosità che queste gli dimostrano. Volendo mantenere ad ogni costo il potere nelle proprie mani e non trovando nel popolo alcun appoggio che gli permetta di resistere alla politica serba di conquista, esso cerca di allontanare i pericoli che minacciano la Bulgaria alleandosi a questa politica, spingendo così la Bulgaria verso una nuova avventura, soltanto per ottenere un successo temporaneo che rinforzi la sua traballante situazione interna. A tale scopo, sacrifica gli interessi del popolo macedone. E' costretto ad usare il terrore nella sua amministrazione interna, a sospendere tutte le garanzie costituzionali; è costretto a proibire la libertà di parola, di stampa, di riunione e di associazione, a distruggere le organizzazioni cooperative e i partiti politici; è costretto a negare ricovero ai profughi politici della Macedonia. Constatando questi fatti, l'O. R. I. M. proclama la politica del governo di Tsankoff ostile ai popoli di Macedonia e Bulgaria e invita tutti i Macedoni e i Bulgari a cominciare una energica lotta contro questo governo. Essi debbono dare il proprio appoggio soltanto a un governo bulgaro che, appoggiandosi sulle masse lavoratrici della città e del villaggio, non sia costretto ad amministrare col terrore e con leggi eccezionali, non sospenda le più elementari garanzie di una amministrazione veramente nazionale e democratica e che, sostenuto dalla fiducia della massa popolare bulgara, non nazionalista e amante della libertà, possa dare a questo popolo i mezzi di lottare contro la politica di conquista degli Stati vicini senza temere che tali mezzi si volgano contro lui stesso. Solo nell'affermarsi di un simile governo bulgaro l'O. R. I. M. vede la garanzia necessaria così per lo sviluppo futuro della lotta rivoluzionaria come per l'indipendenza politica dei popoli balcanici. Tracciando a grandi linee le sue relazioni verso i fattori governativi della politica europea e balcanica, l'O. R. I. M. dichiara che essa lotta e lotterà con tutti i mezzi permessi dalla rivoluzione: 1°) Per la liberazione e la riunione delle parti staccate della Macedonia in una unità politica pienamente autonoma e indipendente, nelle sue naturali frontiere geografiche ed etniche; 2°)Per la democratizzazione degli Stati vicini della Macedonia e per la loro unione in una Federazione balcanica che sola può assicurare resistenza politica della Macedonia indipendente e l'indipendenza dei rimanenti popoli balcanici; soddisfare gli interessi economici e culturali degli Stati balcanici connessi con la libera apertura dei tre mari balcanici; paralizzare le aspirazioni annessioniste degli Stati balcanici e le tendenze imperialiste degli Stati europei e contemporaneamente assicurare la giusta soluzione di tutti i problemi nazionali, favorendo lo sviluppo culturale di tutte le minoranze etniche. L'O. R. I. M. dichiara che nella sua lotta per la Macedonia indipendente e la Federazione balcanica, essa conta sopra tutto sulle forze rivoluzionarie unite della popolazione macedone, senza distinzione di razza o di religione, che lotteranno in intima collaborazione con le masse lavoratrici degli Stati balcanici. Finché il successo della sua lotta rivoluzionaria dipenderà dalla situazione internazionale, l'O. R. I. M. si affida all'appoggio morale e materiale dei movimenti progressivi e rivoluzionari degli Stati europei in lotta contro la politica imperialista de loro governi, contro i trattati di pace esistenti e per il vero diritto di autodeterminazione dei popoli. In tal modo l'O. R. I. M. nega definitivamente le illusioni, per cui si dovrebbe attendere la libertà della Macedonia e la costituzione della Federazione balcanica dall'intervento dei governi balcanici sciovinisti e delle Potenze europee imperialiste. Essa dichiara che soltanto gli Stati e i governi che, nella loro politica, hanno dimostrato di perseguire effettivamente la realizzazione del principio della libera autodecisione dei popoli possono pretendere di essere sinceri amici della libertà della Macedonia e dei popoli balcanici. Tutti gli altri sono nemici della libertà macedone e l'O. R. I. M. condurrà contro la loro politica una lotta accanita nei Balcani. L'O. R. I. M. è cosciente della relativa debolezza delle sue forze, ma è, ugualmente cosciente che oggi l'Europa intera è minata da contraddizioni anche più profonde e insanabili di quelle che provocarono la guerra europea nel 1914. Una nuova guerra balcanica ed europea o una lotta civile rivoluzionaria internazionale per la liberazione e il diritto di libera autodeterminazione dei popoli è inevitabile. Essa picchia già alle porte di tutti gli Stati. L'O. R. I. M. comprende molto bene la grande decisiva funzione che esercitarono i Balcani nell'esplosione, la durata e la fine della guerra europea del 1914-1918. Esso richiama l'attenzione di tutti i rivoluzionari macedoni e balcanici sul fatto che, nelle prossime lotte che rapidamente si avvicinano, i Balcani possono esercitare una funzione ancora più grande e decisiva se gli sforzi rivoluzionari di tutti i popoli balcanici oppressi sono riuniti e alleati sotto la bandiera della libertà e l'indipendenza macedone, sotto la bandiera della loro propria libertà e indipendenza, sotto la bandiera infine della Federazione balcanica. Per questo l'O. R. I. M. invita tutti coloro che combattono per la libertà e l'indipendenza dei popoli balcanici a riunire le loro forze per formare rapidamente un fronte rivoluzionario macedone unico che servirà a formare un fronte rivoluzionario balcanico unico, contro tutti gli sciovinisti, contro tutti gli annessionisti e imperalisti, contro tutti gli oppressori dei popoli. Per provare che su questa via essa dirige la sua azione l'O. R. I. M. dichiara solennemente di voler cessare tutte le ricerche, tutte te misure esecutive e tutti gli ordini contro i combattenti, i gruppi, le organizzazioni e correnti macedoni separate, se queste si metteranno sinceramente alla base della vera lotta rivoluzionaria nello spirito del presente manifesto e tenderanno la mano per guidare la lotta comune sotto la bandiera della libera Macedonia indipendente, sotto la bandiera della Federazione balcanica. Così l'O. R. I. M. fa il primo e più decisivo passo per la creazione dell'atmosfera favorevole e necessaria alla prossima convocazione di un Congresso per l'Unione del movimento rivoluzionario macedone nella sua integrità, in cui sarebbe creato, per gli sforzi di tutti i sinceri rivoluzionari macedoni, il fronte macedone unico che, appoggiandosi sul fronte rivoluzionario balcanico unico ed entrando in intima collaborazione coi movimenti progressivi e rivoluzionari dell'Europa e dei Balcani, conquisterà la libertà e l'indipendenza della Macedonia, imporrà la creazione della Federazione Balcanica, assicurerà la pace nei Balcani concorrendo così a ristabilire la pace in Europa. Avanti tutti nelle file della lotta rivoluzionaria macedone! Viva il fronte unico rivoluzionario di Macedonia! Viva il fronte unico rivoluzionario dei Balcani! Viva la Macedonia unita e indipendente! Viva la Federazione balcanica! 6 Maggio 1924. Per l'O. R. I. M.: il Comitato Centrale
T. ALEXANDROFF, E. PROTOGHEROFF, P. TCIAULEFF |